L'ANALISI
09 Dicembre 2017 - 08:08
CREMONA - Dopo il consigliere regionale di Forza Italia, Carlo Malvezzi, che ha già annunciato una querela, anche Carmine Lepiani, presidente pro-tempore di Nexus, l’associazione culturale attiva dal 2011 al 2014 con la finalità di promuovere e diffondere la cultura calabrese a Cremona, «smentisce categoricamente le infamanti affermazioni» rilasciate dal collaboratore di giustizia, Salvatore Muto, al processo ‘Aemilia’ sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta al Nord. Le frasi - riportate tra virgolette dai giornali web - gettano ombre sull’associazione che ‘avrebbe organizzato feste etniche calabresi per ingraziarsi la comunità locale’ e per coprire la ’ndrangheta a Cremona’. Originario di Cutro, residente a Corte de’ Frati, Muto, 40 anni, è già stato condannato a 18 anni di reclusione al processo ‘Pesci’, costola mantovano-bresciana del processo Aemilia. Lepiani si è affidato all’avvocato Marco Soldi che in una lettera, smentisce, chiarisce e si riserva «ogni più opportuna iniziativa nelle competenti sedi».
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