L'ANALISI
27 Novembre 2017 - 10:57
Riccardo Sapienza
CREMONA - Valerio Schinetti è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione (pensa sospesa). E' l'esito della sentenza del processo per la morte di Riccardo Sapienza, il giovane di 20 anni, promessa del calcio, deceduto il 23 luglio del 2013 nella sala operatoria dell'ospedale Maggiore durante la fase dell'anestesia, prima dell'intervento di pneumotorace sinistro. Schinetti, era l'anestesista dell'ospedale di Manerbio quella mattina al lavoro a Cremona in forza di una convenzione dei due ospedali per la copertura dei turni. Il giudice ha condannato Schinetti a risarcire i danni alla famiglia di Riccardo, stabilendo una provvisionale complessiva di 430mila euro (170mila a testa a genitori, 50mila alla sorella e 40mila al fratello). La procura valuterà anche la posizione del chirurgo Franco Fumagalli, all'epoca a capo dell'equipe medica. Ci vorranno novanta giorni per leggere le motivazioni della sentenza.
Riccardo morì per arresto cardiaco. Secondo l'accusa e i periti del giudice, durante la fase dello spezzamento, cioè quando fu girato sul fianco destro, il tubo si spostò di qualche millimetro, causando una piccola lesione nella trachea, l'aria invase il mediastino, compresse il cuore che andò in arresto. A nulla servirono i tentavi di rianimarlo, andati avanti per quattro lunghissime.
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