L'ANALISI
20 Novembre 2017 - 18:59
CREMONA - Alle quattro del mattino del 6 febbraio 2013, i carabinieri li fermarono un istante prima che facessero scoppiare una bomba rudimentale davanti all’agenzia della Banca di Piacenza, in via Dante, all’angolo con via dei Platani, dopo aver scritto ‘Chi la fa l’aspetti’. Quella notte in carcere finirono due giovani di 20 e 22 anni (quest’ultimo studente). Si tratta di ‘Aro’ e Colo’ (Arisi e Colombani), entrambi figli di noti professionisti, appartenenti all’area anarco-insurrezionalista. Il pm poi li scarcerò, perché cadde l’accusa più grave di attentato per finalità terroristiche o sovversive. Danneggiamento e imbrattamento sono i reati dai quali, quattro anni dopo, i due dovranno difendersi al processo fissato davanti al giudice Elisa Mombelli, venerdì prossimo, 24 novembre. Quando davanti al tribunale vi sarà un presidio del centro sociale Kavarna in solidarietà di ‘Aro’ e ‘Colo’.
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