L'ANALISI
15 Novembre 2017 - 07:48
CREMONA - Un altro tema del summit di ieri mattina (martedì 14 novembre) a Roma tra Ferrovie dello Stato e i Comuni di Cremona e Mantova è stato il raddoppio della linea ‘Mantova-Cremona-Milano’. Anche su quel fronte, nessun ripensamento: «Abbiamo ottenuto le risposte che auspicavamo» il messaggio fatto filtrare dai sindaci Gianluca Galimberti e Mattia Palazzi. Tradotto: il raddoppio si farà. C’è l’impegno, ci sono i soldi, sono state ribadite garanzie dall'Ad di Ferrovie dello Stato Mazzoncini. Al punto che i Comuni di Cremona e Mantova, da tempo in pressing, annunceranno i dettagli di un’operazione caldeggiata da decenni nei prossimi giorni: si sta organizzando una conferenza congiunta in cui verranno illustrati tempistiche e modalità di attuazione dell’intervento, che sarà eseguito seguendo il progetto a lotti. Priorità confermata. Come i 310 milioni di euro inseriti nel ‘Contratto di programma 2017-2021’ di Rfi, società del Gruppo Ferrovie dello Stato responsabile della gestione complessiva della rete nazionale. C’è ottimismo. Giustificato anche dall’impegno del governo — con lo stesso Colaninno e con il sottosegretario Luciano Pizzetti in prima linea — e dall’appoggio della Regione — che ha più volto condiviso la necessità dell’opera sia nelle parole del governatore Roberto Maroni che con quelle dell’assessore Alessandro Sorte e del consigliere Carlo Malvezzi —. Il binario unico che si snoda lungo di 90 chilometri, punteggiati da 53 passaggi a livello, è destinato ad essere finalmente superato. Come e quando lo si apprenderà nelle prossime settimane. Intanto, di sicuro, gli oltre trecento milioni sul piatto serviranno a finanziare il primo di tre lotti di lavori. Il principio di un’operazione che uno studio ipotizza possa costare complessivamente non meno di 900 milioni di euro.
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