L'ANALISI
14 Novembre 2017 - 17:53
CREMONA - Domenica 22 maggio 2011, stadio Via del Mare, Lecce. Per far finire nel ‘verso giusto’ Lecce-Lazio, ultima giornata del campionato di Serie A, secondo l’accusa furono spesi 600mila euro. Li portarono in Italia due di quella che fu definita la «cellula degli ungheresi». Ne era il capo Zoltan Kenesi, 45 anni di Budapest, ex centrocampista e campione nazionale del calcio albanese. Oggi 14 novembre 2017, Kenesi, su cui pende l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva sportiva, è arrivato in tribunale, accompagnato dalla moglie e dall’avvocato Fabio Sbravati. Intorno a mezzogiorno, si è presentato al gip Pierpaolo Beluzzi, e al pm Ignazio Francesco Abbadessa. Giovedì 16 novembre 2017 sarà interrogato, patteggerà e ritornerà in Ungheria.
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