L'ANALISI
INDAGINI IN CORSO
29 Ottobre 2017 - 09:28
Lo stabilimento della Monsanto di Olmeneta in parte annerito a seguito dell’attacco incendiario
CREMONA/OLMENETA - Nella notte di Pasqua, a Olmeneta, l’incendio doloso nel centro di ricerca Monsanto, la multinazionale americana di biotecnologie agrarie che si pone come obiettivo ‘la ricerca e il miglioramento delle varietà tradizionali di mais’ ed è quindi ‘punto di riferimento per tutti i Paesi del Mediterraneo nei quali la società e presente’. L'incendio e la firma, una sorta di rivendicazione, che porta all’estremismo ecologico: ‘Bayer-Monsanto matrimonio criminale. No Ogm’. Nella notte del 22 ottobre scorso, a Cremona, i petardi lanciati vicino al seggio elettorale di via Maffi, al Cascinetto, quartier generale del centro sociale Kavarna, con l’ingresso successivamente ostruito da pietrame e calcinacci, in spregio alle forze dell’ordine presenti all’interno. Nell’uno e nell’altro caso, gli indizi investigativi raccolti portano alla pista anarchica. Nell’incendio doloso alla Monsanto, impianto industriale ricavato in una ex teleria in via Stazione, i responsabili sono, per ora, ancora ignoti. Tuttavia, dopo mesi di indagini serrate sarebbero emersi elementi ritenuti interessanti dagli inquirenti. La percezione è che le indagini non siano limitate al solo incendio della Monsanto. La percezione è che vadano oltre, tracciando una ragnatela che lega la lotta alle biotecnologie, le azioni dimostrative all'esterno delle carceri in solidarietà ai detenuti, fino all'episodio del 22 ottobre scorso, la domenica del referendum turbata dall'atto vandalico al seggio elettorale di via Maffi, all'interno della corte che ospita il Kavarna.
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