L'ANALISI
26 Ottobre 2017 - 17:13
CREMONA - Ad annunciarlo, verso la fine dell’osservatorio dello scorso 20 settembre, era stato il dirigente di Tamoil Enrico Gilberti: «Per la dismissione degli impianti della ex raffineria — aveva ammesso — potrebbero servire altri due anni. E siamo orientati a chiedere una proroga al ministero».
L’ha chiesta, la società petrolifera: due anni in più di lavori rispetto al previsto. La domanda ufficiale è stata depositata al ministero dello Sviluppo Economico in settimana e la comunicazione ufficiale è arrivata nelle ultime ore, via Pec, anche al Comune.
Morale: demolite le fiaccole, slitta e non di poco il cronoprogramma di eliminazione di tutti i rimanenti impianti. E considerando come il ministero dello Sviluppo Economico, con decreto del 31 dicembre 2014, avesse approvato la dismissione e la contestuale trasformazione in deposito di oli minerali con scadenza dicembre 2017, si va, a questo punto, a dicembre 2019. Cinque anni totali per la rimozione completa.
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