L'ANALISI
24 Settembre 2017 - 12:00
I municipi di Fiesco e Castelleone
CASTELLEONE/FIESCO - Mentre in varie regioni d’Europa spirano venti d’indipendentisimo e autonomia, due Comuni del Cremonese (nel loro piccolo) compiono il percorso inverso e puntano ad unirsi in un’unica entità. Castelleone e Fiesco hanno avviato l’iter che, salvo dietrofront, porterà entro sei mesi i cittadini di entrambi i centri a votare con un ‘sì’ o con un ‘no’ la proposta di fusione che verrà presentata e illustrata a ottobre. Qualora al referendum, previsto nella primavera 2018, prevalessero i voti favorevoli, il Comune minore verrebbe annesso a quello maggiore. Fiesco, in pratica, perderebbe la propria personalità giuridica e vedrebbe decadere i propri organi (consiglio e giunta); Castelleone, invece, li manterrebbe entrambi ma dovrà comunque assicurare una rappresentanza al Comune incorporato (un assessore o un prosindaco, la formula verrà valutata con la Regione). La consultazione non richiede un quorum, quindi verrà ritenuta valida con qualsiasi affluenza; tuttavia, se in uno dei due centri dovessero vincere i ‘no’, l’ipotesi tramonterebbe.
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