L'ANALISI
19 Settembre 2017 - 16:29
CREMONA - Per smontare l’accusa che al Juliette i clienti pagavano le escort per fare sesso, la difesa ci ha provato due volte a farlo accomodare sulla sedia dei testimoni. Ma Tommaso Ghirardi, 42 anni, ex patron del Parma Calcio, trattato con i guanti nella ‘Mecca del divertimento’ di via Mantova, dove per il pm, Francesco Messina, si appartava con la bella brasiliana Thais ,la sua preferita nel frattempo datasi alla macchia (ufficialmente irreperibile), non ne vuole sapere. Ghirardi non ci sta ad esporsi in un processo pubblico. «Per due volte ha manifestato di non venire, perché il dibattimento è pubblico. Pertanto, abbiamo ritenuto che la sua testimonianza sia controproducente. Rinunciamo al teste Ghirardi». L’annuncio dell’avvocato Massimo Nicoli arriva oggi 19 settembre, udienza numero undici del processo sul presunto giro di squillo che al Juliette si appartavano con i clienti ricchi, quelli disposti a spendere anche 500 euro per un rapporto orale condito con champagne e ‘tirate’ di cocaina: ‘roba’ gentilmente offerta dai titolari, i cugini Gianluca e Marco Pizzi, che se la facevano recapitare dai fornitori. E’, questo, l’impianto accusatorio.
Intanto, l'avvocato Marco Lepore ha rinunciato alla difesa di Andrea Grammatico, l'ex maresciallo dei carabinieri e vice comandante della stazione di Vescovato cacciato dall'Arma, ora assistito dall'avvocato Renato Vigna di Palmi (Reggio Calabria). In aula una testimone afferma: «Mi ha obbligato a fare una denuncia».
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