L'ANALISI
01 Settembre 2017 - 08:25
CREMONA - E’ una delle più pregevoli opere architettoniche del Ventennio fascista. Ma è anche un esempio di incuria con i suoi pericolosi gradini rotti, le erbacce e i muri imbrattati. Così si presenta il cavalcavia di accesso al cimitero monumentale, da tempo lasciato andare. «Una vergogna», è il commento di chi, quotidianamente, si reca a piedi al campo santo. E il degrado balza all’occhio già percorrendo il marciapiede di sinistra del cavalcavia, dopo aver attraversato via Dante. Asfalto sconnesso, ‘pezze’ di asfaltatura fatte in precedenza, erbacce. «Bisogna fare molta attenzione, perché il rischio è di farsi del male e se ti va bene, ti sloghi una caviglia», dicono alcuni habitué. Arrivati in cima al cavalcavia, il rischio più serio lo si corre scendendo (e salendo) i gradini. «E’ vero che c’è il corrimano, ma non sai dove mettere i piedi. Se piove, rischi di scivolare sull’erba incolta. Soprattutto, non c’è un gradino che si salvi. Sono tutti crepati, alcuni addirittura spezzati. Qui il rischio che si corre è di rompersi una gamba. E poi tutti quegli orrendi scarabocchi sui muri. E’ indecoroso per un cimitero». Da qui l’appello all’amministrazione comunale «di sistemare il cavalcavia. Non stiamo andando allo stadio, ma al cimitero. Ci vorrebbe più rispetto da parte del Comune».
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