CALCIO
30 Agosto 2017 - 08:55
L'ospedale Maggiore di Cremona
CREMONA - Nell’inchiesta sulla morte di una bimba albanese di 4 anni, il 16 febbraio scorso curata all’ospedale Maggiore per una crisi epilettica e quattro giorni dopo uccisa da una meningite da pneumococco, i consulenti tecnici nominati dalla procura di Brescia (la piccola era deceduta agli Spedali Civili) scagionano gli operatori sanitari del reparto di Pediatria dell’ospedale di Cremona. Ai quali muovono, sì, due censure: «L’omessa esecuzione di approfondimenti diagnostici finalizzati ad un inquadramento della patologia infettiva in data 18 febbraio 2017» e «l’omessa formulazione di sospetta meningite batterica a fronte dei dati ematologici, clinici e strumentali disponibili il 19 febbraio». Tuttavia, «le censure non sono dotate di valenza causale in termini di elevata probabilità-quasi certezza nel determinismo del decesso, in considerazione dell’elevata mortalità della meningite batterica (15-40%) anche in caso di antibioticoterapia adeguata». Lo scrivono il medico legale di Verona, Chiara Laposata, e la dottoressa Anna Maria Maddalena Azzini, specialista in malattie infettive, nelle 93 pagine di perizia disposta dalla procura che a febbraio aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio colposo nei confronti di 22 indagati in tutto, in seguito alla denuncia dei genitori della bambina, assistiti dall’avvocato Nadia Baldini. La piccola era affetta da una rara e grave forma di encefalopatia epilettica, nota come sindrome di Dravet, per la quale da tempo era in cura all’Istituto Neurologico Mondino di Pavia.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Direttore responsabile: Marco Bencivenga