L'ANALISI
13 Agosto 2017 - 09:40
Don Piccinelli e un'edizione antica delle Metamorfosi di Ovidio
SORESINA - Il parroco ‘censura’ il pensiero che esce dai binari dell’ortodossia. New agers e affini sono avvisati. Un tempo nelle chiese erano banditi, oggi non più. Sono talmente tollerati che quasi a ogni funerale se ne può ascoltare uno. Spesso i pensieri letti dal pulpito dai familiari o dagli amici del defunto, aggiungono qualcosa alla cerimonia, ma a volte capita che risultino stonati. E don Angelo Piccinelli, nei giorni scorsi, non ha mancato di farlo notare. Durante il rito stesso. Immediatamente. L’ha fatto per sconfessarne i contenuti e dichiararne l’assoluta incompatibilità con la fede cristiana. «Non senza stupore, mi è successo di sentire al termine delle esequie religiose richiami alla teoria della ‘metamorfosi’; volendo indirizzare un ‘saluto’ affettuoso e riconoscente ai propri defunti, c’è chi ha pubblicamente declamato espressioni scaricate senza discernimento da qualche sito web di matrice ‘new age’, nelle quali riecheggia, in modo fin troppo esplicito, la concezione pagana della reincarnazione».
Per censurare simili concessioni a filosofie lontane dalla dottrina cristiana, don Piccinelli ha scelto il notiziario parrocchiale. Nel suo intervento è partito da Ovidio, poeta latino di cui quest’anno cade il bimillenario della morte, che ha scritto sulla metamorfosi.
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