L'ANALISI
08 Marzo 2013 - 20:59
CREMONA - L’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari è durato il tempo necessario al disbrigo della pratiche burocratiche: nell’aula dedicata della casa circondariale di Cà del Ferro, Francesco Lamanna si è avvalso della facoltà di non rispondere. Resta in carcere, il 52enne cutrese. Da vent’anni residente a Cremona, arrestato quattro giorni fa con l’accusa di ‘tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso’ e considerato dagli inquirenti il referente locale della cosca della ’Ndrangheta capeggiata dal presunto boss Nicolino Grande Aracri. Almeno sino a quando il tribunale della Libertà di Catanzaro non si sarà espresso sull’istanza di riesame dell’ordinanza di custodia cautelare che il legale difensore, l’avvocato del foro di Crotone Luigi Colacino, ha annunciato di voler presentare ad interrogatorio appena concluso. Lamanna era finito in manette all’alba di mercoledì: a prelevarlo dalla sua abitazione al quartiere Boschetto erano stati i carabinieri del nucleo operativo della Compagnia di Fiorenzuola su mandato della Direzione distrettuale antimafia.
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