L'ANALISI
08 Marzo 2013 - 17:18
Oggi in Sala A.P.O.M., all’interno della Breast Unit, è stato presentata l’apparecchiatura per pressoterapia acquistata dall’associazione per il trattamento del linfedema. Questo dono a tutte le donne che frequentano l’Ospedale di Cremona e che presentano necessità di essere trattate con questa terapia è stato reso possibile grazie al ricavato della Festa per il decennale della fondazione dell’Associazione (febbraio 2003-febbraio 2013) organizzata in prefettura. Alla presentazione sono intervenuti il Prefetto di Cremona, Tancredi Bruno di Clarafond, l’assessore Jane Alquati,
Utilità della pressoterapia
Cos’è
Consiste nell’applicazione di una pressione sull’arto edematoso prodotta da elementi gonfiabili in successione coordinata.
Quando si usa
A seguito di alcune patologie, in particolare dopo intervento chirurgico, possono instaurarsi delle condizioni di accumulo di filtrato interstiziale costituito da macromolecole (prevalentemente proteiche) e da una componente acquosa.
Questo fenomeno può avvenire nelle condizioni di riduzione del circolo linfatico o di fenomeni restrittivi dello stesso dovuti a compromissione del sistema dei linfonodi e può essere aggravato dalla presenza di una sofferenza del circolo venoso.
Questa condizione riduce la funzionalità dell’arto che vede alterata la sua mobilità e soprattutto il gesto fine con l’instaurarsi di una progressiva fibrotizzazione dei tessuti interstiziali profondi e con un progressivo peggioramento del quadro funzionale sensitivo e motorio.
Questo quadro di “linfedema” richiede un aiuto per il ripristino di un circolo venoso e linfatico più efficiente. In queste condizioni croniche è indicata la pressoterapia al fine di ridurre l’edema e l’accumulo di filtrato proteico e prevenire una progressiva cronicizzazione.
A cosa serve
La pressoterapia è coadiuvante allo svuotamento dell’arto attraverso un incremento della pressione esterna e quindi interstiziale sia sul circolo venoso che su quello linfatico
Come funziona
L’incremento di pressione aumenta la spinta emato-linfatica e contemporaneamente riduce la filtrazione arteriolare, in questo modo facilita il microcircolo venoso e linfatico.
La spinta dalla periferia al centro ottenuta attraverso la compressione progressiva e coordinata dei manicotti consente di ottenere un importante riassorbimento idrico e, in misura minore, un riassorbimento proteico.
Nel caso del linfedema la spinta deve essere ripetitiva con un effetto svuotamento e riempimento prevalentemente acquoso alternati così da portare ad una diluizione della componente proteica interstiziale e ad un progressivo smaltimento anche delle macromolecole accumulate nei tessuti profondi.
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