L'ANALISI
08 Luglio 2017 - 09:07
Il treno fotografato dal comitato ad Olmeneta
CREMONA - Dalla linea per Milano alla tratta per Brescia: corrono sempre sui binari, le proteste. Ad alzare la voce, questa volta, è il comitato pendolari della direttrice che collega Cremona alla città della Leonessa attraversando il territorio. Nel mirino c’è sempre Trenord, ritenuta «responsabile diretta» di «un numero di disservizi mai visti prima nella storia». Dovuti in particolare, secondo il gruppo, a due criticità strutturali.
La prima: «L’evidente inadeguatezza dei treni che ancora circolano, a dispetto delle promesse di rinnovamento delle flotta, sulla nostra linea: si tratta di convogli costruiti nel 1978 con monocarrozze del tutto inadeguate a garantire il posto a sedere di molti viaggiatori, soprattutto nelle fasce di maggior affluenza».
Vale a dire, all’andata, sulle corse delle 6.24 e delle 7.24 da Cremona per Brescia e, al ritorno, su quelle delle 17.40 e delle 18.40 da Brescia per Cremona.
«La vetustà di questi mezzi — è la considerazione aggiuntiva del comitato — li rende sempre utilizzabili perché richiedono poca manutenzione. Ma sono però del tutto inadeguati per scarsa capienza, mancanza dell’impianto di raffreddamento e per la sporcizia che si è accumulata diventando ormai parte inossidabile dell’arredo».
Il secondo guaio: «L’inadeguatezza di Trenord — il comitato mette direttamente nel mirino l’azienda che controlla il traffico ferroviario regionale — a gestire situazioni critiche: è palese nei palliativi che vengono messi in atto in emergenza, magari con le solite, tante decantate, task force. Ma quando verranno davvero affrontati i problemi? Alla radice e nell’ottica di risolverli?».
Interrogativi. Girati, per avere risposta, in una lettera che il comitato ha inviato al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e al suo assessore ai Trasporti, Alessandro Sorte; all’amministratore delegato di Trenord Cinzia Farisè e al suo responsabile della comunicazione Paolo Garavaglia; ai sindaci di Cremona e Brescia, Gianluca Galimberti ed Emilio Del Bono; infine, per conoscenza, all’Associazione Consumatori regionale.
Si domanda «cortese riscontro»: nella speranza, ovvia, non tanto di una risposta scritta alla sollecitazione quanto, piuttosto, di un intervento concreto, e possibilmente rapido, sul campo. Anzi: su rotaia.
E in conclusione si allega la fotografia di un treno fermo in stazione ad Olmeneta: una carrozza sola, classe 1978.
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