L'ANALISI
06 Luglio 2017 - 07:26
L'inceneritore di Cremona
CREMONA - C’è una premessa che pone tre condizioni e che, proprio per la necessità di verificarle sul campo, concretamente e nei tempi giusti, consiglia di mantenere ancora una certa cautela: ‘Compatibilmente con gli scenari di efficientamento del sistema di gestione dei rifiuti, del recupero energetico e del servizio di teleriscaldamento della città di Cremona’.
Ma c’è anche un messaggio, quello inviato dal Gruppo Lgh alla Regione, al Comune e al gestore Linea Reti e Impianti, che nella sua chiarezza lascia intendere una volontà precisa e in fondo già definita: ‘Esprimiamo la volontà di ricercare soluzioni tecniche, industriali e organizzative — si scrive nella lettera — per l’individuazione di un percorso sostenibile di dismissione dell’attività di termovalorizzazione nel 2024, anticipatamente rispetto alla nuova, prevista, durata dell’Aia (l’autorizzazione integrata ambientale ndr) fissata al 2029’.
Non è proprio come stabilire una scadenza ufficiale e da rispettare obbligatoriamente ma, di sicuro, è la prima volta che si mette — e si vede — nero su bianco una prospettata data di chiusura dell’inceneritore: il 2024. La comunicazione, firmata dall’amministratore delegato di Linea Group Holding Massimiliano Masi, è del 26 giugno scorso ed è stata ricevuta tre giorni dopo, il 29, dal sindaco Gianluca Galimberti, dal presidente di Linea Reti e Impianti Michelangelo Gaggia e dal dirigente della Direzione Generale del settore Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia, Silvio Landonio.
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