L'ANALISI
02 Luglio 2017 - 09:15
CREMONA - Il fronte migranti è segnato da sbarchi continui e lo scenario sempre più complicato. Nel Cremonese due sindaci, quello di Azzanello Arsenio Molaschi e quello di Pizzighettone Luca Moggi, hanno comunicato di non essere più disposti ad accogliere richiedenti asilo nei loro paesi, con il secondo prima cittadino che ha anche minacciato le dimissioni. È in questo quadro che il sistema locale è stato chiamato, nelle ultime ore, ad una nuova massiccia mobilitazione: l’altro venerdì 30 giugno sono arrivati 11 migranti, sabato 1 luglio 18 e domenica 2 ne sono attesi altri 9. Risultato: 38 in tre giorni, più di dieci al giorno, nel rispetto di una media che si sta consolidando da metà giugno in avanti e che, in una prospettiva imminente, significherà l’impossibilità di ospitare ulteriori contingenti. Le strutture — quelle degli enti come quelle della Caritas e delle coooperative — sono al collasso e a dispetto delle trattative che la prefettura tiene costantemente aperte, nel tentativo di individuare soluzioni abitative che possano almeno ampliare i margini, anche a fronte di comunque comprensibili resistenze come quelle che salgono dal territorio appare sempre più complicato estendere la rete dell’accoglienza.
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