L'ANALISI
21 Giugno 2017 - 19:00
Aldo Protti
CREMONA - In un suo articolo web, ha definito Aldo Protti, il baritono ‘nero’ di fama internazionale deceduto il 10 agosto del 1995, «una canaglia di guerra», «un vigliacco che ha sempre nascosto il proprio passato in nome della carriera, della fama, della ricchezza», un «delinquente», in quanto «combattente». Il giornalista e blogger, Paolo Zignani, autore dell’articolo dal titolo ‘Esaltato il sergente maggiore fascista Aldo Protti e i suoi rastrellamenti. Il Comune ha ignorato anche l’Anpi, umiliando la democrazia’, ha travalicato il diritto di critica, offendendo la memoria di Protti. Diffamazione, per il giudice Francesco Beraglia, che, mercoledì 21 giugno, lo ha condannato a mille euro di multa, la stessa pena chiesta dal pm onorario, Silvia Manfredi. Il blogger è stato inoltre condannato a risarcire tremila euro di danni (provvisionale) alla vedova, il mezzo soprano giapponese Masako Tanaka, e ai figli di Protti, Takayuki Aldo e Takanori, parte civile con l’avvocato Alberto Bazzano, dello studio torinese Papotti.
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