L'ANALISI
17 Giugno 2017 - 18:13
L’arresto di Gaffur Dibrani lo scorso novembre
CREMONA - ‘L’evocazione della guerra santa non necessariamente si risolve nella creazione di strutture organizzative volte al compimento di atti terroristici’: lo scrive il Tribunale del Riesame nell’ordinanza in cui ribadisce che mancano gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Gaffur Dibrani, il kosovaro di 24 anni arrestato lo scorso novembre per ‘apologia del terrorismo’ dalla Digos a Fiesse, in provincia di Brescia ma appena oltre il confine cremonese, poi rimesso in libertà dallo stesso Riesame e infine espulso dall’Italia su intervento del Ministero degli Interni. Il kosovaro, che per la Digos di Brescia avrebbe fatto propaganda islamica in rete, sarebbe stato in contatto con il connazionale Resim Kastrati, il 23enne di Pozzaglio espulso nel 2015 e avrebbe più di una volta pregato nel centro culturale islamico di Cremona.
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