L'ANALISI
05 Giugno 2017 - 07:23
CREMONA - Si allunga l’ombra della camorra sulla maxi truffa da diversi milioni di euro alle compagnie assicurative anche di Cremona e provincia, messa a segno da un banda che taroccò quasi 300 polizze. Quattro anni fa, l’indagine della polizia stradale di Cremona portò all’arresto, tra gli altri, del campano Eugenio Guaglione, 44 anni, di Villaricca, comune di 31mila abitanti in provincia di Napoli, e di Massimiliano Muto, 45 anni, di Benevento. Per la procura antimafia partenopea, entrambi sono collegati al clan Mallardo, una delle organizzazioni criminali più pericolose del Napoletano.
Nel 2014, Muto è stato condannato a tre anni e sei mesi di reclusione (rito abbreviato), dal gup di Cremona, Letizia Platè. Il 9 maggio scorso, il tribunale (presidente Francesco Beraglia) ha inflitto a Guaglione due anni di reclusione.
Chiuso il caso a Cremona, a Napoli se ne è aperto un altro fotocopia: i nomi dei due campani figurano nell’elenco degli imputati di associazione a delinquere di tipo camorristico collegata al clan Mallardo attraverso Giuseppe Mallardo, detto o Chiattone, di Villaricca come Guaglione, e finalizzata a commettere illeciti nel settore assicurativo. Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare il clan Mallardo: i proventi delle truffe assicurative sarebbero confluiti parzialmente anche nella ‘cassa’ dell’organizzazione camorristica.
L’accusa che li portò in carcere era di aver stipulato polizze ‘taroccate’ in diverse agenzie di Cremona e provincia a premi inferiori, ufficialmente per mezzi che trasportavano marmo in blocchi in Toscana, invece girate a ditte e persone residenti in Campania. Il vantaggio? Al Nord compravano polizze per 990 euro, rivendute a 3-3,5mila euro in Campania dove sarebbe invece costate 7mila euro, considerata l’alta sinistrosità di questa regione.
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