L'ANALISI
CREMONA
27 Maggio 2017 - 09:25
L’edizione dello scorso anno della ‘Festa dei vicini’ al quartiere Po
CREMONA - La premessa è distensiva: «Sia chiaro — mette le mani avanti il presidente Agostino Boschiroli — che non siamo contro gli eventi di animazione nei quartieri e, anzi, ci piacerebbe fossero anche più numerosi».
Ma il messaggio che segue è forte e chiaro: «Ma ad un patto — la puntualizzazione perentoria —: che siano veramente ‘di quartiere’. Nel senso: pensate per coinvolgere e valorizzare i negozi, le attività e le peculiarità della zona e solo quelle. E non, invece, organizzate con allestimenti da oltre cento stand e operatori persino da fuori provincia. Altrimenti, in quel caso, sono sagre a tutti gli effetti. E non ci sta più bene. Soprattutto, non ci sta più bene vengano spacciate per festine quando in realtà sono tutt’altro».
Confesercenti sulle barricate contro ‘sagra selvaggia’. E Il riferimento, evidente, è alla ‘Festa dei vicini’ originariamente in programma sabato 27 e domenica 28 maggio al Villaggio Po e poi ‘saltata’, fra le proteste e con le dimissioni dell’intero comitato di quartiere, proprio perché, secondo l’amministrazione, non aveva più le caratteristiche della manifestazione di nicchia. E, come tale, avrebbe dovuto rispondere — nell’assetto e nelle pratiche burocratiche preliminari — alla normativa regionale.
Si schiera decisa con il Comune, Confesercenti. In piena condivisione con il ‘no’ della giunta.
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