SOS ACQUA
23 Maggio 2017 - 16:41
CREMONA - Beccato domenica dai carabinieri con in casa 23 bottiglie di ‘fumoncello’, un mix di alcol e marijuana, martedì 23 maggio davanti al giudice lo ha definito ‘digestivo’. «Lo preparo io». E ha spiegato la ricetta.
Alfio Petralia, 36 anni, originario di Catanzaro, residente a Gadesco Pieve Delmona, diversi precedenti specifici, rimane agli arresti domiciliari in attesa di essere processato da un giudice diverso da Giulia Masci: è il magistrato che, dopo aver convalidato l’arresto, ha respinto l’istanza di patteggiamento a 13 mesi e dieci giorni, concordato tra il pm onorario, Paolo Tacchinardi, e il difensore Ugo Carminati, non ritenendo corretta la qualificazione giuridica del fatto. A Petralia era contestata la violazione dell’articolo 73, quinto comma, del Testo Unico Stupefacenti (Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope) che punisce con la reclusione da sei mesi a quattro anni, quando il fatto è di lieve entità. Per il giudice Masci il fatto è più grave ed è quello previsto dal primo comma dell’articolo 73 e punito con la reclusione da sei a vent’anni. Il giudice ha perciò trasmesso gli atti al presidente di sezione, che assegnerà il fascicolo ad altro giudice.
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