L'ANALISI
25 Aprile 2017 - 14:38
Il fiume Po in una bella immagine
CREMONA - Il Po fiume mitico, nel verso senso del termine. Mercoledì 26 aprile, alle 17, al Museo del Cambonino, conversazione del giornalista de La Provincia Fulvio Stumpo sui miti e le leggende del Grande Fiume. L’incontro organizzato dal Museo, diretto da Anna Mosconi, segue quello di Agostino Melega di mercoledì scorso sulla ‘Gente del Po’, un intervento con il quale lo studioso è riuscito a legare i personaggi più disparati, lontani tra di loro, magari per formazione culturale e politica, o per professione o per sensibilità artistica, ma legati dall’amore del fiume (un primo ciclo è stato dedicato al tempo libero con conferenze di Erminio Montini e Mario Pedretti, per il ciclismo amatoriale, Michelangelo Gazzoni e Armando Catullo, per le crociere alla voga, Stefano Corbari, Marcello Ventura e Alessio Picarelli, per il settore ‘motori e canottieri’). Stumpo domani ripercorrerà miti e leggende del Po legandoli a Cremona e al Cremonese. Il giornalista, studioso di storia locale e tradizioni, nonché appassionato vogatore ‘padano’, cercherà di spiegare anche il mistero del nome, o meglio dei suoi nomi, perché il fiume cambia in continuazione, i gorghi, i mulinelli, le spiagge che spariscono. O anche perché la nebbia è la tipicità del paesaggio padano, perché le rive sono sempre piene di pioppi. E ancora cosa c’entrano le leggende (magari greche) con Giovanni Baldesio e la sua palla d’oro, o come mai eroi e mercanti sono arrivati sul Po a cercare la mitica ambra. Mercoledì 3 maggio, sempre alle 17, chiuderà il ciclo ‘Terra Fiume’ Gianvi Lazzarini con la relazione ‘I bambini li portava il fiume, miti, simboli e metafore del fiume’.
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