SOS ACQUA
21 Aprile 2017 - 08:36
CREMONA - La ricerca scientifica non fine a se stessa, ma in grado di offrire soluzioni e servizi a chi opera nel settore della liuteria. E’ questa la prospettiva in cui si muovono i laboratori scientifici presso il Museo del Violino, offrendo la messa a disposizione delle conoscenze acquisite al mondo dei liutai, con particolare attenzione a chi si occupa di restauro, almeno per ora. A spiegare tutto ciò è Marco Malagodi, responsabile del laboratorio di diagnostica dei materiali dell’ateneo pavese: «Sono tre le linee della nostra azione di ricerca — spiega —. Da un lato c’è un costante lavoro di studio sulle collezioni dell’MdV, in accordo con il conservatore Fausto Cacciatori. C’è dall’altro lato la volontà di calendarizzare una serie di controlli diagnostici in modo da tenere monitorati con scientificità e precisione i mutamenti che gli strumenti subiscono e gli eventuali bisogni di intervento». Forse l’aspetto più immediatamente spendibile è il progetto innovazione che prevede — tramite il sito del Distretto culturale del Comune — di mettere a disposizione un software ad hoc per gestire la presenza di materiali che spiegano il mutare del colore delle vernici, previa la realizzazione di una foto agli ultravioletti. «Con il nuovo software è possibile individuare automaticamente diversi cromatismi sullo strumento, diversità di colore che ovviamente si richiamano a interventi di verniciatura fatti in tempi e con modalità differenti».
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