SOS ACQUA
29 Marzo 2017 - 08:44
Marco Sossi
GENIVOLTA - Nuove ricerche nella roggia (che verrà prosciugata e ricontrollata) per scoprire che fine hanno fatto le scarpe di Marco Sossi: la disposizione è partita dalla procura, con l’obiettivo di ritrovare l’unico indumento che ancora manca all’appello. Giovedì 23 marzo, quando il corpo del giovane mungitore è stato ripescato dai 35 centimetri d’acqua della Cavallera, le calzature (di colore grigio scuro e da ginnastica) non c’erano. I carabinieri di Soresina sono tornati a cercarle il giorno dopo, senza esito. Ma ora che le indagini per chiarire le cause del decesso sono arrivate a uno snodo cruciale, le scarpe rappresentano un elemento chiave. Se rinvenute, verranno analizzate per rilevare la presenza di tracce che possano confermare, o al contrario escludere, l’effettiva presenza del giovane in quel punto della campagna genivoltese. Perché il dubbio a cui stanno cercando di trovare risposta gli inquirenti è uno solo: il 29enne è morto lì, all’interno della roggia, o da un’altra parte? Se al momento del decesso Sossi calzava le scarpe, prima o poi verranno trovate. Ora che la roggia verrà prosciugata ispezionata fino alla barriera di sbarramento di Azzanello, non possono passare inosservate. Ammesso che le indossasse. Perché diversamente bisognerebbe prendere in considerazione anche altre ipotesi. La salma, comunque, è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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