L'ANALISI
20 Marzo 2017 - 19:10
CASTELLEONE - Si dice che morire sia un po’ più semplice quando si sa d’aver vissuto sino in fondo. Consapevolezza che magari avrà sfiorato anche Viso Visigalli, l’imprenditore filantropo scomparso sabato a Cremona. In 93 anni non si è fatto mancare nulla: successi lavorativi, grandi gesti di solidarietà, riconoscimenti pubblici e privati per il suo impegno nei confronti di chi soffre, e un enorme dolore: la morte a soli 39 anni del figlio Alemi, stroncato da una leucemia. Il rito, per volere dell’ex amministratore, nonché cuore e anima della ‘Giorgio Conti’, è stato presieduto da don Giampaolo Maccagni. Alla cerimonia, seduti tra i banchi, oltre al figlio Daniele, ai nipoti, ad Adriana e Carlo Conti, hanno partecipato i tanti amici che Visigalli ha incontrato lungo il suo percorso del mondo dell’associazionismo. Terminato il rito delle esequie, la salma è stata trasportata in un piccolo cimitero in aperta campagna, a San Latino.
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