SOS ACQUA
06 Marzo 2017 - 08:46
Stefano Conia con la copia dello Stradivari 1716 detto il Messia
CREMONA - «‘Mi faccia sentire la voce del Messia’: così mi ha chiesto un musicista, commissionandomi la copia dello Stradivari 1716, detto il Messia», racconta il liutaio Stefano Conia, mostrando la copia del violino di cui nessuno ha mai sentito il suono. Lo strumento è stato in mostra al Museo del Violino fino a 18 dicembre scorso. «Il mio cliente si è innamorato di questo particolare Stradivari, rimasto fino all’ultimo nella bottega del liutaio e oggi conservato Ashmolean Museum di Oxford — continua Conia —. La particolarità è che lo strumento, suonato pochissimo, si dice abbia mantenuto l’aspetto di come dovevano uscire i violini dalla bottega del massimo liutaio. La diatriba è aperta, ma una cosa è certa: nessuno ha sentito la sua voce». Questo è bastato al musicista — che preferisce mantenere l’anonimato — per chiedere al maestro Conia una copia del Messia per concedersi il piacere di sentirlo suonare. Complice anche il volume recentemente pubblicato dal Museo del Violino dedicato allo Stradivari 1716, complici gli studi effettuati sul ‘Messia’ e un ricco apparato iconografico, Conia si è messo al lavoro e ha realizzato una copia con la testa dai bordi scuri, come usava fare Stradivari, con i piroli intagliati, con la cordiera intarsiata, segno di uno strumento pensato per un committente importante».
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