L'ANALISI
28 Febbraio 2017 - 17:10
Visitatori al museo civico Ala Ponzone
CREMONA - I musei e la politica culturale fanno notizia: fanno discutere quando alle collezioni museali si affida la possibilità di rendere la città attrattiva e attraente per il suo patrimonio artistico/culturale, fanno discutere perché si vorrebbe che arte, liuteria e musica andassero di pari passo in nome di una città in grado di distinguersi per identità e unicità e di conseguenza richiamare visitatori da fuori. Il raffronto con le città di Piacenza e Mantova restituisce un’immagine in chiaroscuro della città: in vantaggio per certi versi sulla gemella emiliana, ma in difetto rispetto all’appeal esercitato dalla città dei Gonzaga. Il ‘rinascimento’ culturale che l’amministrazione Galimberti cerca di suscitare non sembra trovare una sua adeguata corrispondenza nelle fredde cifre dei biglietti venduti. E se questo è vero soprattutto per Mantova, il segno meno, ovvero il segno di un calo di presenze caratterizza anche il raffronto che riguarda il triennio 2016, 2015 e 2014. A chiedere lumi su ciò è stato il consigliere della lista Cremona con Perri, Maria Vittoria Ceraso mettendo a confronto i dati, forniti dalla stessa amministrazione.
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