L'ANALISI
26 Febbraio 2017 - 09:03
CREMONA - Case sfitte cercansi per fronteggiare l’emergenza immigrazione. L’Ance, l’Associazione nazionale di costruttori edili, sezione di Cremona, ha inviato una lettera ai suoi 170 iscritti chiedendo se hanno a disposizione alloggi per l’ospitalità degli extracomunitari, non quelli già presenti sul territorio ma che si prevede arriveranno nei prossimi mesi.
«La prefettura ci ha chiesto di metterci in contatto con la società da essa indicata che si occupa di cercare alloggi per i nuovi arrivi di migranti- il direttore dell’Ance, l’architetto Laura Secchi, spiega come sono andate le cose - e noi l’abbiamo fatto. L’intenzione è di organizzare piccoli gruppi di 6-7 persone evitando così il formarsi di ghetti. Ci sono imprenditori che hanno un po’ di case e immobili invenduti e questo potrebbe essere un modo per mettere a reddito, con affitti della durata di qualche mese, il loro patrimonio. La nostra - sia chiaro - non è una campagna, ma una semplice opera di sensibilizzazione».
L’Ance sa bene che la lettera, nel pieno delle polemiche sull’immigrazione, non a tutti piacerà. E, difatti, l’architetto Secchi sottolinea che «la crisi dell’edilizia non si risolve in questo modo ma, come la nostra associazione non si stanca di ripetere a governo ed enti locali, attraverso il lavoro e lo sblocco dei finanziamenti delle banche».
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