L'ANALISI
20 Febbraio 2017 - 18:44
Riccardo Sapienza
CREMONA - «Vorrei approfondire come sono andate le cose». E per approfondire le cause del decesso di Riccardo Sapienza, il ventenne calciatore del Torrazzo, morto per arresto cardiaco il 23 luglio del 2013 in sala operatoria durante l’anestesia, prima di un intervento al pneumotorace sinistro, il giudice, Christian Colombo, ha disposto una perizia. All’udienza del 13 marzo prossimo, conferirà l’incarico ad Antonio Osculati, associato di Medicina legale all’Università di Pavia.
La decisione del giudice Colombo è arrivata lunedì 20 febbraio, dopo aver sentito, sin qua, le opposte conclusioni a cui sono giunti i consulenti tecnici messi in campo dal pm Silvia Manfredi, dagli avvocati di parte civile, Jolanda Tasca e Gabriele Fornasari (rappresentano papà Gianstefano, mamma Annalisa, Emanuela e Leonardo, fratelli di Riccardo) e dall’avvocato Stefano Forzani, il difensore di Valerio Schinetti, l’anestesista dell’ospedale di Manerbio imputato di omicidio colposo, quel giorno al lavoro nella sala operatoria numero sette dell’ospedale Maggiore di Cremona, in forza di una convenzione tra le due aziende ospedaliere sulla copertura dei turni. La perizia disposta dal giudice sarà decisiva.
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