L'ANALISI
19 Gennaio 2017 - 08:35
L'ingresso dell'aula dove si tiene il processo Aemilia
CASTELVETRO - Un processo ‘a porte chiuse’ e un ‘bavaglio’ alla stampa: è quello che vogliono i 140 imputati del processo Aemilia, il più importante della storia contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta al Nord e che vede al banco anche persone residenti a Castelvetro, a Cremona, nel Cremonese, nel Casalasco. Pure a nome loro, martedì 17 gennaio in aula, ha parlato da dietro le sbarre Sergio Bolognino: ha letto l’istanza comune rivolgendosi al presidente della corte di Reggio Emilia, Francesco Maria Caruso.
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