SOS ACQUA
17 Gennaio 2017 - 08:09
La struttura riemersa sulla ‘Riva dei bruti’, tra il pennello della lanca Livrini e la Capannina
CREMONA - «La struttura dovrebbe risalire al ‘700: potrebbero essere i resti di un mulino o di un posto di blocco che serviva per riscuotere le tasse, ma siamo ancora in una prima fase di studio». La grande spiaggia chiamata la ‘Riva dei bruti’, compresa tra il pennello della lanca Livrini e la Capannina, da qualche giorno è diventata la ‘Pompei cremonese’. Il vecchio muraglione emerso dopo la grande piena di novembre è diventato il protagonista dei dialoghi sui social e di chi sul Po ci va quotidianamente. E proprio i barcaioli spiegano che quei mattoni e quei muri li hanno sempre visti. In effetti, la vera novità è che non erano mai emersi in questa proporzione. Ponti romani, fortezze quattrocentesche, torri di guardia medievali. Le ipotesi fatte sono state le più disparate. A fare chiarezza ci pensano gli esperti della Soprintendenza archeologica di Milano Nicoletta Cecchini e Gianluca Mete. Quest’ultimo, che vive a Cremona, aveva segnalato la scoperta a Milano, e la responsabile Cecchini lo ha inviato ad analizzare e verificare la struttura di mattoni.
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