L'ANALISI
01 Gennaio 2017 - 14:42
Il vescovo Antonio Napolioni e giocatrici alla slot machine
CREMONA - Fine d’anno nella chiesa di Sant’Agostino per il vescovo Antonio Napolioni che, rispettando un consolidata tradizione, ha celebrato la messa alle 17 e cantato il Te Deuum, proposto dalla schola cantorum parrocchiale diretta dal maestro Isidoro Gusberti. Con il vescovo hanno concelebrato il parroco don Stefano Muruzzi, il vicario don Roberto Musa, i collaboratori parrocchiali don Giuseppe Ferri e don Pier Altero Ziglioli e monsignor Ruggero Zucchelli. Omelia attenta all’attualità, quella del vescovo, che si è chiesto se «siamo schiavi o figli del nostro tempo». Qui è stato molto chiaro e diretto: «Siamo sempre più schiavi di mille forme di dipendenza. A tal proposito non posso che appoggiare chi nella nostra città giustamente cerca di limitare i danni della dipendenza dal gioco d’azzardo che rovina le persone, le intelligenze, le coscienze, le famiglie, la società stessa. Il dramma è che questa società, attraverso le sue istituzioni, un po’ alimenta queste dipendenze e un po’ cerca di ridurne i danni».
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