SOS ACQUA
22 Dicembre 2016 - 20:41
Paraga e nel riquadro Moreni
CREMONA - Ergastolo: è la pena chiesta per Paraga - Hanefija Prjic - il comandante paramilitare bosniaco accusato della strage di Gornji Vakuf, del 29 maggio 1993, quando vennero uccisi i tre volontari Fabio Moreni, Sergio Lana e Giorgio Puletti. Il processo a Paraga, già condannato in patria a 12 anni tutti scontati, è iniziato lo scorso 15 dicembre. Ora la richiesta di condanna della Procura. Dichiarazione spontanea dell'imputato che ha rigettato ogni accusa: "Non sono stato io ad ordinare il triplice omicidio" ha detto Paraga. Spetterà ora al gip Carlo Bianchetti, stante il procedimento per rito abbreviato, decidere sul destino dell'ex comandante bosniaco.
Il massacro sulla ‘via dei diamanti’ avvenne al tramonto. Con Fabio Moreni, 39 anni, considerato fra i più esperti a muoversi sul terreno minato delle fazioni che combattevano in Bosnia, c’erano i pacifisti bresciani Guido Puletti e Sergio Lana, originario di Rivarolo Mantovano. E c’erano anche altri due ragazzi bresciani, Agostino Zanotti e Christian Penocchio. Sopravvissuti, loro. Scappando nel fitto della boscaglia. Tutti volontari, stavano portando aiuti umanitari nell’ex Jugoslavia lacerata dalla guerra civile. Lo facevano per conto del ‘Coordinamento bresciano iniziative di solidarietà’, associazione laica legata alla Caritas di Ghedi.
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