SOS ACQUA
06 Dicembre 2016 - 18:34
Antonio Conte e il tribunale di Cremona
CREMONA - A Cremona lo scorso 16 maggio ha incassato l’assoluzione dall’accusa di frode sportiva. Ma per l’ex allenatore della Nazionale, Antonio Conte, il caso non è chiuso: la Procura generale di Brescia ha infatti impugnato la sentenza. «Vuol dire che le accuse non erano campate per aria», dice il procuratore Roberto di Martino. E nell’attesa che in corte d’appello sia fissato il processo bis, Conte potrebbe tornare a Cremona per testimoniare come imputato nel procedimento connesso. A chiederlo è la procura che ha inserito il suo nome (è il numero 55) nella lista di 52 pagine dei 169 testimoni di cui si chiede l’ammissione al tribunale. Tra i nomi, spiccano anche quelli di Gennaro ‘Ringhio’ Gattuso, Bobo Vieri e Cristian Brocchi, ex allenatore del Milan. Sono diverse le circostanza su cui la procura chiede di esaminare Conte. Una riguarda i suoi rapporti con Antonio Bellavista, con il suo vice Cristian Stellini, e Massimo Mezzaroma, ex presidente del Siena, «in ordine alle partite Siena Ascoli dell’11 dicembre 2010 e quelle disputate nel 2011: Siena-Albinoleffe, Siena-Piacenza, Modena-Siena, Siena - Sassuolo, Siena-Portogruaro, Novara-Siena, Siena-Torino, Ascoli-Siena, Siena-Varese e Albinoleffe-Siena. Le altre circostanze sono relative «alle modalità di svolgimento delle riunioni tecniche e i rapporti con gli altri tecnici e i dirigenti», ai suoi «eventuali rapporti con Bettarini» e di Bettarini con Mezzaroma. Si chiede poi che Conte «riferisca in ordine ad alcune chat, estratte dal computer di Coppola, che si riferiscono al 16 e al 17 settembre 2011 e cioè immediatamente prima della partita Siena-Juventus del 18 settembre 2011, circostanza in cui il Siena era in procinto di affrontare in trasferta la Juventus, dove lo stesso Conte e Stellini si erano trasferiti».
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