L'ANALISI
16 Novembre 2016 - 18:49
Il tribunale di Cremona
CREMONA - L’abbraccio, il bacio sulla mano, le sue mani che scivolano su una coscia. E lei che gli dice: «Lasciami stare, lasciami stare». Non aveva ancora compiuto quattordici anni, quando, sei anni fa, sul bus fermo in stazione fu importunata da un indiano più grande di lei di dodici anni. La ragazzina di allora, oggi ha vent’anni ed è tornata in Romania. Ora la procura la cerca, perché il 21 febbraio prossimo venga a testimoniare alla seconda udienza del processo per violenza sessuale nei confronti dell’indiano, oggi 31 enne, sulla carta residente nel Bresciano, a Leno, ma dalla ricerca effettuata risulta invece «sconosciuto all’anagrafe» della cittadina. L’indiano deve difendersi dall’accusa di violenza sessuale, abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto. E’ c’è l’aggravante di aver commesso l’abuso su una persona non ancora quattordicenne.
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