SOS ACQUA
05 Novembre 2016 - 12:26
Profughi al lavoro (repertorio)
GABBIONETA BINANUOVA - Se stanno al cellulare tutto il giorno non va bene, se prendono in mano le ramazze per pulire il paese neppure. Binanuova si divide sui migranti mentre la burocrazia blocca tutto. Un clima teso in un paese di poco più di 400 anime dove si è arrivati ad avere la presenza di una sessantina di migranti presso la locanda del Maremmano Bianco. Il vero problema è come organizzare la giornata di questi giovani uomini.
In queste settimane, a piccoli gruppetti, alcuni nuovi arrivati si sono armati di scope e sacchi dell’immondizia e hanno raccolto le foglie al cimitero, in alcune vie del paese e nel giardino della scuola materna. Una decisione che ha scatenato non poche polemiche. Da un lato l’amministrazione comunale e una parte di residenti prendono le distanze da questo comportamento, dall’altro lato alcuni cittadini non ci vedono nulla di male, anzi «è solo un modo per rendersi utili».
Il sindaco Karin Spinelli ha però deciso di scrivere una lettera alla prefettura di Cremona. «Non vogliamo fomentare dissapori e fratture, ma come amministrazione dobbiamo tutelarci. Se dovesse accadere qualcosa di chi sarebbe la responsabilità visto che non ci sono convenzioni o progetti in essere? Certo la situazione deve essere affrontata, visti i numeri presenti a Binanuova. C’è un gruppo di volontari autorizzati (e assicurati) che ogni giorno lavora con e per il Comune che mi sento di ringraziare».
I titolari del Maremmano Bianco precisano: «Non c’entriamo nulla. Un gruppo di ragazzi si sono organizzati e hanno trovato gli attrezzi. Gli abbiamo più volte ripetuto di non prendere questo tipo di iniziativa ma non ci hanno ascoltati».
E’ proprio uno di loro, arrivato da poco tempo, a spiegarci perché hanno deciso di armarsi di scope e pulire. «Siamo tutto il giorno qui, mangiamo e dormiamo. Così non va bene. Dobbiamo fare qualcosa e abbiamo pensato di renderci utili, per farci voler bene. Non capisco perché non si possa fare».
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