SOS ACQUA
31 Ottobre 2016 - 19:11
Riccardo Sapienza
CREMONA - Sala operatoria numero 7 dell’ospedale Maggiore, mattina del 23 luglio 2013: Riccardo Sapienza, 20 anni e giovane promessa del calcio, deve essere operato al pneumotorace sinistro. Viene intubato, ma nella manovra si produce ‘un piccolo foro’, «una una microscopica lesione» sulla carena tracheale, «lo sperone cartilagineo posto in corrispondenza della divisione della trachea nei due bronchi principali». L’aria «entra nel mediastino, lo spazio situato all’interno della gabbia toracica, non esce più». «Il cuore pompa, pompa, pompa», va in arresto cardiaco. Riccardo morirà.
Contro l’imputato Valerio Schinetti, l’anestesista dell’ospedale di Manerbio quel giorno al Maggiore (c’era una convenzione tra i due nosocomi per coprire i turni), lunedì 31 ottobre hanno pesato le perizie dei consulenti tecnici dell’accusa e della parte civile sentiti al processo per omicidio colposo che si sta celebrando davanti al giudice Christian Colombo. Il processo è stato aggiornato al 19 dicembre, quando saranno sentiti i periti della difesa.
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