SOS ACQUA
21 Ottobre 2016 - 09:36
La piscina comunale
CREMONA - Tra Fin e Comune è ormai ‘guerra’. Pure dichiarata e senza esclusione di colpi. Con un sollecito inviato ad inizio mese (il contenzioso va avanti da tempo) il Comitato lombardo della Federazione italiana nuoto chiede infatti il saldo del credito (pena la prescrizione) che sostiene di vantare nei confronti del Comune: 870mila euro di arretrati. La Fin, che fino a giugno del prossimo anno ha in gestione la piscina comunale, parla al riguardo di tagli «praticati indebitamente e con modalità extraconvenzionali dal Comune, facendo discorsi di competenza di cassa». Di qui la richiesta di ottenere il dovuto, con tanto di atto formale arrivato in municipio giovedì 6 ottobre. Anche quest’aspetto entrerà nel pacchetto di risposte che la Fin ritiene di dover dare all’amministrazione comunale, destinate a dar fuoco alle polveri. Questo perché nel tardo pomeriggio di giovedì 20 ottobre i vertici regionali e locali della Federazione si sono ritrovati per predisporre la strategia da controbattere alle pesanti accuse arrivate — pubblicamente — dal palazzo comunale. Sottoforma di interrogazione presentata dal consigliere Filippo Bonali, che attraverso una serie di quesiti posti adombra illegalità; e contenute nella lettera a firma dell’assessore allo Sport Mauro Platè in risposta alla missiva redatta da cinque canottieri e circoli sportivi. La Fin ritiene infatti di avere tutte le ragioni. Non anticipa la ‘linea difensiva’ per quanto riguarda il paventato uso privato fatto dell’impianto natatorio, ma sottolinea che tutto è documentato.
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