SOS ACQUA
03 Ottobre 2016 - 10:09
CREMONA - Nascondevano la droga sotterrandola, all’inizio in una boschina ad Olmeneta e in seguito nel fossato di un campo incolto adiacente via Dritta, alla periferia della città. Poi, sfruttando uno spazio ben definito, posizionandosi in una fase intermedia del mercato locale e approvvigionandosi da grossisti per poi rifornire a loro volta i piccoli spacciatori, movimentavano non meno di tre, quattro chili di stupefacente ogni sei, sette giorni riuscendo a venderne abbastanza per incassare fino a 50mila euro alla settimana.
Smercio continuo — di hascisc soprattutto, senza però disdegnare quello di cocaina e marijuana — e affari sempre conclusi in due abitazioni di via Voghera e corso Garibaldi. Traffico redditizio. Interrotto dai carabinieri che, con un’inchiesta lunga quasi sei mesi, hanno individuato i covi, sequestrato quasi tre chili di ‘roba’ (due chili e 600 grammi di ‘fumo’ e il resto e il resto ‘neve’ e ‘maria’) arrestato i tre stranieri che reggevano le fila di una banda ben strutturata. In cella, con l’accusa di ‘detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare richieste dal sostituto procuratore Lisa Saccaro poi accolte ed emesse dal giudice per le indagini preliminari Letizia Platè, sono finiti tre marocchini: il 30enne Chtir Abdelaali, residente in corso Garibaldi e lì ammanettato, il 28enne Abdelmoughlt El Mini, bloccato nel suo appartamento di via Voghera e il 24enne Belmamoun Hassan, coinquilino di El Mini che però, intuito di avere gli inquirenti alle calcagna, era riuscito a scappare per venire poi fermato, nelle ultime ore, a Boltiere, in provincia di Bergamo.
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