SOS ACQUA
29 Settembre 2016 - 15:19
Il tribunale di Cremona
CREMONA - Per la morte di una mamma deceduta dopo il parto per shock settico, l'ospedale Maggiore ha pagato un maxi risarcimento di 750mila euro al marito. L'uomo giovedì 29 settembre ha così ritirato la costituzione di parte civile nel processo per omicidio colposo nei confronti del primario di Ginecologia, Aldo Riccardi, e dei ginecologi Tazio Sacconi e Alberto Rigolli. I fatti risalgono al 6 gennaio del 2014. Una settimana prima, Daniela, 41 anni, già madre di un maschietto e di una femmina, aveva partorito un bimbo morto. La procura contesta ai medici di aver scambiato "la sepsi batterica sfociata in shock irreversibile" per i segnali di una depressione post-partum. Giovedì 29 l'avvocato di parte civile Michela Soldi, arrivata in aula con Rusi Slavov, marito della donna, affermato liutaio a Cremona, ha confermato il risarcimento. Il processo va avanti. All'udienza del 30 novembre prossimo, il giudice Francesco Sora incaricherà un perito medico-legale di verificare se vi siano responsabilità dei ginecologi, come sostiene il consulente tecnico della procura, o se il loro comportamento non sia censurabile, come ritengono i consulenti dei difensori Isabella Cantalupo, Diego Munafò e Vinci.
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