L'ANALISI
26 Settembre 2016 - 19:45
CREMONA - Domenica, dall’altare di Sant’Ambrogio, don Carlo Rodolfi aveva annunciato: «Chi vuole venire con me è ben accetto, io vado avanti, perché non voglio dimenticare, a sette mesi dalla sua morte tragica e sconvolgente, il ‘nostro’ Michi». L’annuncio non è caduto nel vuoto: alle 18,45 di lunedì 26 settembre, una trentina di persone si sono ritrovate in via Fabio Filzi, davanti al negozio ‘Michele Cicli’. Qui Michele Barbisotti per vent’anni ha venduto e riparato biciclette. Qui, nella notte tra il 17 e il 18 febbraio scorsi, ha imbracciato il suo fucile da caccia regolarmente denunciato, lo ha rivolto contro se stesso e ha premuto il grilletto, scrivendo il tragico epilogo dei suoi 41 anni di vita.
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