SOS ACQUA
13 Settembre 2016 - 19:03
La sede dell'ex Provincia e nel riquadro Viola
CREMONA - Sono ufficialmente cominciate le grandi manovre per le elezioni, fissate il 6 novembre, del consiglio provinciale. Dal centrosinistra, i cui vertici si sono riuniti lunedì sera, escono le prime indicazioni: presentazione di liste non unitarie con il centrodestra e proposta di candidare alla presidenza dell’ente Davide Viola, che ha preso il posto di Carlo Vezzini. La tornata in arrivo è la seconda con la legge Delrio: potranno recarsi alle urne solo i sindaci e i consiglieri comunali. Niente suffragio diretto. In realtà, sul futuro delle Province pende la spada di Damocle del referendum sulla riforma costituzionale: se vincerà il ‘sì’, queste amministrazioni (compresi i loro organismi) saranno aboliti. L’incontro dell’altro giorno in sala Zanoni è stato convocato dal sindaco Gianluca Galimberti , che l’ha presieduto. Erano presenti, oltre al sottosegretario per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti e allo stesso Viola, amministratori in ordine sparso del centrosinistra di Cremona, del Casalasco e delle cosiddette ‘terre di mezzo’ (Soresina e Pizzighettone), come la delegazione al completo del Pd nella giunta del capoluogo (Maura Ruggeri, Andrea Virgilio, Alessia Manfredini), il segretario cittadino dem Roberto Galletti, consiglieri comunali del suo partito e di Fare nuova la città.
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