L'ANALISI
31 Agosto 2016 - 10:03
Un nido di calabroni a Soncino e i pompieri al lavoro
SONCINO - E’ allarme calabroni nelle due città di confine: tra il borgo e Orzinuovi negli ultimi due mesi gli interventi dei pompieri per ‘bonificare’ le case dai nidi di questi pericolosi insetti sono arrivati a quota 30. Più del doppio rispetto all’anno scorso. Riccardo Groppali, docente all’università di Pavia, invita alla cautela: «Non avvicinatevi ai nidi, questi esemplari hanno un veleno molto potente».
E’ diventato il nemico numero uno dei soncinesi, che in questi due mesi sono stati presi d’assedio da sciami infestanti: la ‘vespa crabro’, comunemente detta calabrone, quest’anno ha raddoppiato i nidi nel territorio tra Orzi e Soncino.
«Non c’è insetticida commerciale che tenga — commenta Roberto Scalvini, caposquadra dei pompieri — una volta individuato il nido bisogna subito chiamare il 112 e aspettare che arrivi una squadra attrezzata con veleni e tute speciali».
L’intervento è infatti molto rischioso: «Si tratta di animali estremamente difensivi e territoriali — spiega Groppali —, il veleno della loro puntura è molto potente e molto consistente anche in quantità».
E sono pericolosi?
«Se infastiditi sì. Ogni esemplare ha molto veleno: si consideri che due punture, su una persona in perfetta salute, possono mandarla all’ospedale. Ma non sono quasi mai mortali».
Quasi mai...?
«Sconsiglio di prendersela con un nido. Se dovessero uscire e pungere in venti, la situazione diventerebbe molto critica».
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