L'ANALISI
25 Agosto 2016 - 08:41
I nonni-vigile facevano servizio davanti alle scuole
SONCINO — «Siamo stanchi degli insulti» e così i due nonni-vigili se ne vanno. Mario Gallina e Luca Barboni, che prestavano servizio di fronte alle scuole hanno rassegnato le dimissioni. I due volontari hanno riconsegnato nei giorni scorsi le casacche al comando di polizia locale perché non riuscivano più a sopportare gli insulti e l’indifferenza di alcuni concittadini. E’ forte la delusione tra i genitori e anche tra i vigili di stanza in piazza Garibaldi. «Eravamo molto affezionati, per noi erano come amici e colleghi». La decisione però, per entrambi, è parsa irrevocabile. «Quando sei in strada ad aiutare le persone e ricevi in risposta soltanto insulti cominci a capire che forse i soncinesi non hanno più bisogno di te. Forse abbiamo incontrato solo i più maleducati, o forse non eravamo adatti noi, chissà» sostiene Barboni, che aveva indossato la pettorina un anno fa, proprio con l’intento di aiutare la comunità. Gli fa eco Gallina, figura ormai storica, per tutti ‘il nonno’ vigile, primo in paese a iniziare questa avventura di volontariato, conclusa solo pochi giorni fa proprio a causa delle troppe delusioni, che riassume in un aneddoto: «Ho capito che non ne valeva più la pena tempo fa quando, mentre stavo aiutando una mamma con il suo bambino ad attraversare la strada, il piccolo ha chiesto alla madre di seguire le mie indicazioni per essere più sicuri, come gli avevano insegnato a scuola, mentre lei mi ha risposto che se ne fregava, che doveva essere lei a scegliere per sé e per suo figlio». Da quel giorno, di quasi un anno fa, non è cambiato nulla e infine la decisione è arrivata per entrambi: «Per carità, non tutti i soncinesi sono così — precisano i due ex ‘nonni con la paletta’ — ma c’è davvero poca educazione civica in paese, non tanto tra i bambini che la studiano bene a scuola, quanto tra adulti e genitori».
E da settembre la mancanza dei due storici volontari si farà sentire ancora di più: a disposizione dei vigili rimane un altro volontario ma dovrebbe garantire da solo, ovviamente gratis, un servizio di cinque ore per sei giorni alla settimana, lo stesso che nella vicina Romanengo è garantito da sei persone. A sostituire i due volontari dovranno quindi andare gli agenti della municipale, con un peso ancora maggiore sull’organico in sofferenza. Al momento nessun cittadino si è offerto di sostituire i ‘nonni’ dimissionari.
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