L'ANALISI
13 Agosto 2016 - 18:24
A Sirte si ammainano le ultime biandiere dell'Isis. Nel riquadro 'Abu Nassim'
CREMONA - Mentre a livello nazionale è sempre più alta la guardia sul fronte del terrorismo islamico, le rivelazioni comparse sul Corriere della Sera, nello specifico quelle contenute nei servizi dell’inviato a Sirte Lorenzo Cremonesi, proiettano sinistre ombre di preoccupazione sulla Lombardia e anche su Cremona, Crema e il territorio. Il motivo: negli articoli pubblicati sabato 13 agosto, il giornalista, che si trova nell’ormai ex roccaforte dell’Isis appena riconquistata dalle forze governative, cita Moes Ben Abdelkader Fezzani, nome di battaglia ‘Abu Nassim’. E il tunisino, descritto come un combattente con ruolo di comando al servizio del Califfato, è una vecchia conoscenza dei servizi segreti e delle Digos italiane e locali: classe 1969, è stato prima residente e poi recluso nel milanese e il suo nome, negli anni scorsi, era stato accostato, per presunti legami comunque poi mai accertati, alla cellula cremonese smantellata nel 1998. Di sicuro, Fezzani ha gravitato in Lombardia a più riprese, da uomo libero e da detenuto.
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