SOS ACQUA
04 Agosto 2016 - 21:12
OSSOLARO (Paderno) - «Gli immigrati ospiti a Ossolaro, non hanno soldi, sono senza cibo e gas e vivono in condizioni igieniche molto precarie». La denuncia arriva dalla vice sindaco Mara Vaccari, alla quale i profughi, provenienti da Bangladesh e Nord Africa, ospitati da qualche mese nella casa di via Lazzari affittata dal proprietario alla cooperativa Aurora Vitae di Cremona, si sono rivolti in cerca di aiuto.
«La situazione è molto preoccupante — spiega — questi ragazzi mi hanno detto che non mangiano da due giorni e non possono neppure cucinare perché non hanno il gas, perché presumo non sono state pagate le bollette. Non ricevono da tempo neppure i soldi dei quali hanno diritto per legge, mi pare siano cinque euro al giorno e dunque non possono neanche comprare gli alimenti; ho saputo addirittura che sono andati a prendere delle pannocchie di granoturco in un campo pur di mangiare qualcosa. Uno di loro è già stato ricoverato in ospedale a Cremona più volte e sul telefonino mi ha mostrato i farmaci che gli sono stati prescritti ma che però non è riuscito ad assumere perché non glieli hanno ancora dati. Sono andata a vedere dove vivono: in una superficie di 100 metri quadrati ho trovato una quindicina di persone che dormono una vicino all’altra su materassi gonfiabili uguali a quelli che si usano nei campeggi, sono accampati ovunque, dalla cucina a un metro dal bagno. Come Comune non possiamo fare nulla perché abbiamo le mani legate».
«Abbiamo sempre acquistato gli alimenti per tutti - replica la cooperativa Aurora Vitae -. La verità è che sono gli stessi ragazzi a non usare le scorte con parsimonia e a sprecarle. Per pura provocazione mercoledì sera abbiamo detto che se non sono contenti del nostro vitto possono andare alla mensa della Caritas: ci hanno risposto che ‘non vogliono il cibo dei poveri’ e hanno preteso le pizze. Ci sono problemi igienici perché loro per primi non puliscono la casa, malgrado i nostri operatori abbiano sempre insegnato come fare e messo a disposizione il materiale. Non puliscono e dunque come ritorsione abbiamo sospeso i 2 euro e 50 che spettano loro al giorno. Manderemo una nostra dipendente a pulire, ma poi però dovranno provvedere loro».
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