L'ANALISI
03 Luglio 2016 - 09:45
Migranti appena arrivati alla Casa dell'Accoglienza
CREMONA - Parte da Cremona il ricorso individuale alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo. Un atto che punta a stigmatizzare, nella speranza di una svolta, le pesanti conseguenze dell’attuale assetto burocratico che, a giudizio del ricorrente, impedisce il riconoscimento da parte dell’Italia dei migranti qui ospitati «non dando loro una giusta certificazione idonea, se non in tempi lunghissimi, che alla fine sanciscono il ritorno dei medesimi al loro paese d’origine, dopo anni in Italia senza aver avuto la possibilità di studiare e lavorare». Il ricorso, destinato ad avere uno strascico pesante, con un impatto che potrebbe andare oltre i confini nazionali, è stato inviato nei giorni scorsi da Gabriele Cervi che intende mettere sotto i riflettori «una problematica umanitaria riguardante i migranti ospitati in Italia».
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