L'ANALISI
18 Giugno 2016 - 16:08
Il citofono sul palazzo vescovile
CREMONA - Punta molto sulla cultura e sulla comunicazione, il vescovo Napolioni, che ha appunto costituito un apposito settore della curia coordinato da monsignor Alberto Franzini, parroco della cattedrale. Ma le sorprese non mancano: incaricato diocesano della pastorale delle comunicazioni sociali è don Enrico Maggi, attuale parroco di Roggione e Pizzighettone, avrà al suo fianco, per il portale web diocesano, don Claudio Rasoli. Monsignor Attilio Cibolini rimane come responsabile della radio, e monsignor Vincenzo Rini è sempre il direttore del settimanale diocesano ‘La Vita Cattolica’. I beni e le attività culturali della diocesi passano a don Gianluca Gaiardi, mentre monsignor Achille Bonazzi, che questo ufficio ha creato e seguito con competenza per decenni, si dovrà far carico della costituzione del museo diocesano, i cui lavori sono in corso grazie all’intesa con la Fondazione Giovanni Arvedi e Luciana Buschini. Museo al quale Bonazzi crede da sempre. Tempo libero e pellegrinaggi vedono la conferma di don Roberto Rota, mentre l’archivio storico diocesano è affidato a don Paolo Fusar Imperatore, che prende il posto di don Andrea Foglia. In tema di comunicazioni, il vescovo Napolioni non si è limitato alle nomine, ha fatto qualcosa di inedito: un citofono sul palazzo vescovile, di fianco al portone d’ingresso. Sul citofono c’è l’indicazione ‘vescovo’. A chi, in questi giorni, ha suonato è capitato di sentirsi rispondere da Napolioni in persona, ‘suonate e vi sarà aperto’.
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