L'ANALISI
02 Giugno 2016 - 08:47
Il comitato provinciale dell'Anpi
CREMONA - I partigiani del ‘no’ contro i partigiani per il ‘sì, il Pd contro l’Anpi e viceversa e ora la sinistra dell’Associazione, schieratasi per il ‘no’, contro il suo stesso presidente. Lo scontro su riforme, Costituzione e referendum scrive altre puntate prendendo le strade più impensabili. Nel mirino finisce Gian Carlo Corada, chiamato alla guida dell’Anpi provinciale. Ad accendere la miccia è Francesca Berardi, componente del comitato di via Foppone e volto noto della politica locale: ha guidato la battaglia per l’acqua pubblica ed è segretaria di Rifondazione comunista. In una mail agli altri membri del direttivo Anpi, Berardi contesta pesantemente Corada per le dichiarazioni (non smentite) rilasciate nei giorni scorsi in cui l’ex sindaco spiega di non aver ancora deciso come votare ad ottobre. «La riforma Boschi è una cosetta ma, come insegna quel detto popolare, qualcosa è meglio di niente», ha affermato, tra l’altro, Corada, aggiungendo, in polemica con il sottosegretario Luciano Pizzetti: «Non c’è un golpe se prevale il ‘sì’, come non c’è un disastro europeo se la spunta il ‘no’».
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